E' proprio vero che lo scrittore ha bisogno d'ispirazione e che esiste il famoso "blocco" che generalmente si sblocca quando non hai possibilità di scrivere. e allora cerchi di annotare tutto nella mente facendo fede in tecniche mnemoniche, dicono che l'associazione dell'immagini ai numeri sia una delle migliori.
Forse la miglior cosa sarebbe un macchingegno capace di trascrivere le immagini in parole.
Non sempre, però, le immagini si prestano a tali trascrizioni. Infatti, la trascrizione non è la mera descrizione della suddetta immagine, ma va ben oltre. Volendo usare un termine caro alla disciplina pubblicitaria, credo che la trascrizione abbia a che fare con il TONE OF VOICE, si, il tono di voce, traduzione pedissequa, ossia una descrizione che arricchisce l'immagine di connotazioni che non sono semplicemente riscontrabili dall'osservazione della scena, ma che vanno oltre la scena stessa.
La difficoltà del racconto credo che sia riscontrabile proprio nella difficoltà di rendere percecibile ciò che non è un dato rilevabile, misurabile.
I film ci hanno abituato ad andare oltre la scena stessa con la musica che diviene guida, bussola all'interno del labirinto dell' emozioni.
E quindi suoni gravi ci accompagnano nell'universo della paura, musiche avvolgenti in quello dell'amore. Sarebbe comodo che nella vita reale ogni nostra emozione fosse accompagnata dalla musica. A volte il genere umano si perde, infatti, all'interno del proprio sistema emozionale.
Alternanze di stati d'animo nei quali il più delle volte non siamo ingrado di dare un nome all'emozione predominante.
Un Ipod emozionale sarebbe funzionale per non perdere l'orientamento, sia per colui che vive qull' emozione che il malcapitato che ha il duro compito di confidente. Non ci sarebbero, così, sprechi di energie nè per chi tenta di riempire con parole le proprie emozioni, avendo comunque la malsana convinzione di non essere capito, e nè per chi cerca di ricostruire frasi che il più delle volte non hanno un filo logico.
E' pur vero che ogni persona potrebbe associare ad uno stato d'animo una suddetta musica o canzone che invece per il suo interlocutore corrispponde all'emozione diametralmente opposta, quindi ci potrebbero comunque essere incomprensioni e così, invece di agevolare la comprensione stessa si genererebbero degli incidenti di percorso decisamente gravi.
Per esempio se per il soggetto A "Gelato al cioccolato" potrebbe significare : "è così bella questa giornata di sole, mi anderbbe di fare una passeggiata e mangiare un buon gelato", per il sogetto B invece:"non si sente proprio bene, forse ha mangiato troppo gelato da star male!".
La soluzione, quindi, potrebbe essere consegnare al nostro interlocutore insieme all' Ipod emozionale una lista di corrispondenza, una sorta di cartina dell'emozione, no non quella che ti promette dei trip psichedelici, ma una mappa in grado di evitare lo smarrimento del malcapitato.
Se dovessi pensare ad una mia lista emozionale avrei difficoltà nel stilarla, perchè spesso delle emozioni possono sembrare affini e quindi correrei il rischio di associare la medesima musica dimenticando delle sfumature essenziali che ovviamente fuorbierebbero il destinatario e non favorirebbero la piena comprensione, generando così un'altra emozione: SENSO DI FRUSTRAZIONE!
Ma l'errore non è in chi ti ascolta, ma il tuo che non sei stato in grado di differienzare la musica!!!
Forse la miglior cosa sarebbe un macchingegno capace di trascrivere le immagini in parole.
Non sempre, però, le immagini si prestano a tali trascrizioni. Infatti, la trascrizione non è la mera descrizione della suddetta immagine, ma va ben oltre. Volendo usare un termine caro alla disciplina pubblicitaria, credo che la trascrizione abbia a che fare con il TONE OF VOICE, si, il tono di voce, traduzione pedissequa, ossia una descrizione che arricchisce l'immagine di connotazioni che non sono semplicemente riscontrabili dall'osservazione della scena, ma che vanno oltre la scena stessa.
La difficoltà del racconto credo che sia riscontrabile proprio nella difficoltà di rendere percecibile ciò che non è un dato rilevabile, misurabile.
I film ci hanno abituato ad andare oltre la scena stessa con la musica che diviene guida, bussola all'interno del labirinto dell' emozioni.
E quindi suoni gravi ci accompagnano nell'universo della paura, musiche avvolgenti in quello dell'amore. Sarebbe comodo che nella vita reale ogni nostra emozione fosse accompagnata dalla musica. A volte il genere umano si perde, infatti, all'interno del proprio sistema emozionale.
Alternanze di stati d'animo nei quali il più delle volte non siamo ingrado di dare un nome all'emozione predominante.
Un Ipod emozionale sarebbe funzionale per non perdere l'orientamento, sia per colui che vive qull' emozione che il malcapitato che ha il duro compito di confidente. Non ci sarebbero, così, sprechi di energie nè per chi tenta di riempire con parole le proprie emozioni, avendo comunque la malsana convinzione di non essere capito, e nè per chi cerca di ricostruire frasi che il più delle volte non hanno un filo logico.
E' pur vero che ogni persona potrebbe associare ad uno stato d'animo una suddetta musica o canzone che invece per il suo interlocutore corrispponde all'emozione diametralmente opposta, quindi ci potrebbero comunque essere incomprensioni e così, invece di agevolare la comprensione stessa si genererebbero degli incidenti di percorso decisamente gravi.
Per esempio se per il soggetto A "Gelato al cioccolato" potrebbe significare : "è così bella questa giornata di sole, mi anderbbe di fare una passeggiata e mangiare un buon gelato", per il sogetto B invece:"non si sente proprio bene, forse ha mangiato troppo gelato da star male!".
La soluzione, quindi, potrebbe essere consegnare al nostro interlocutore insieme all' Ipod emozionale una lista di corrispondenza, una sorta di cartina dell'emozione, no non quella che ti promette dei trip psichedelici, ma una mappa in grado di evitare lo smarrimento del malcapitato.
Se dovessi pensare ad una mia lista emozionale avrei difficoltà nel stilarla, perchè spesso delle emozioni possono sembrare affini e quindi correrei il rischio di associare la medesima musica dimenticando delle sfumature essenziali che ovviamente fuorbierebbero il destinatario e non favorirebbero la piena comprensione, generando così un'altra emozione: SENSO DI FRUSTRAZIONE!
Ma l'errore non è in chi ti ascolta, ma il tuo che non sei stato in grado di differienzare la musica!!!
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