Sono una romantica, il pensiero di cancellare i post datati mi ferisce troppo.. non riesco a lasciare andare ciò che è stato.. ma perché farlo?
Qualcuno mi potrebbe suggerire che lasciare andare il vecchio darebbe modo al nuovo di prendere forma. Se così fosse svuoterei tutto: cassetti, armadi e anche questo blog nato quasi 10 anni fa!
L'ho fatto! In una settimana ho svuotato, ammucchiato, preso ad uno ad uno ogni singolo capo, libro, pezzo di carta. L'ho accarezzato, appoggiato sul mio cuore, ho cercato una connessione per ascoltare il sentimento che ci legava. Sono andata alla ricerca della gioia, proprio come suggerisce Marie Kondo, il che mi ha portato all'Ikea per comprare 4 nuovi cassetti, e una marea di scatoline dove infilare tutto rigorosamente piegato e archiviato per categoria.
Ho seguito il metodo con attenzione, con la paura che qualora sbagliassi tutto sarebbe andato perduto, non potevo certo permetterlo.
Eppure non riesco a passare in rassegna le parole scritte, i pensieri, le emozioni battute su una tastiera per poi decidere cosa tenere. Tengo tutto!
Non perché sia un'accumulatrice digitale ma quando ho iniziato a scrivere credo che l'obiettivo fosse esattamente dar sfogo a parti di me che non sapevo dove mettere, fare in modo che quel mezzo litro avesse un posto dove scorrere.
Oggi ritorno qui perché ho tanto bisogno di quel mezzo litro!
Forse quel mezzo litro di non so cosa mi caratterizzava, mi dava la spinta giusta per trovare il mio spazio, che è sempre stato pressoché indefinito.
Quanto è importante definirsi? Trovare la propria misura!
Rivalutare la sartorialità del taglio, prendere centimetro, carta e penna.. trascrivere, fare il modello, mettere insieme i pezzi e finalmente indossare l'unicità del tuo abito.
Quello del sarto è un mestiere magico, da forma alla tua forma, lavora su misura, sulle tue misure.
Non ci sono difetti, pieghe non volute, tutto calza a pennello, è fatto su di te!
Trovato: mi serve un sarto!
Qualcuno mi potrebbe suggerire che lasciare andare il vecchio darebbe modo al nuovo di prendere forma. Se così fosse svuoterei tutto: cassetti, armadi e anche questo blog nato quasi 10 anni fa!
L'ho fatto! In una settimana ho svuotato, ammucchiato, preso ad uno ad uno ogni singolo capo, libro, pezzo di carta. L'ho accarezzato, appoggiato sul mio cuore, ho cercato una connessione per ascoltare il sentimento che ci legava. Sono andata alla ricerca della gioia, proprio come suggerisce Marie Kondo, il che mi ha portato all'Ikea per comprare 4 nuovi cassetti, e una marea di scatoline dove infilare tutto rigorosamente piegato e archiviato per categoria.
Ho seguito il metodo con attenzione, con la paura che qualora sbagliassi tutto sarebbe andato perduto, non potevo certo permetterlo.
Eppure non riesco a passare in rassegna le parole scritte, i pensieri, le emozioni battute su una tastiera per poi decidere cosa tenere. Tengo tutto!
Non perché sia un'accumulatrice digitale ma quando ho iniziato a scrivere credo che l'obiettivo fosse esattamente dar sfogo a parti di me che non sapevo dove mettere, fare in modo che quel mezzo litro avesse un posto dove scorrere.
Oggi ritorno qui perché ho tanto bisogno di quel mezzo litro!
Forse quel mezzo litro di non so cosa mi caratterizzava, mi dava la spinta giusta per trovare il mio spazio, che è sempre stato pressoché indefinito.
Quanto è importante definirsi? Trovare la propria misura!
Rivalutare la sartorialità del taglio, prendere centimetro, carta e penna.. trascrivere, fare il modello, mettere insieme i pezzi e finalmente indossare l'unicità del tuo abito.
Quello del sarto è un mestiere magico, da forma alla tua forma, lavora su misura, sulle tue misure.
Non ci sono difetti, pieghe non volute, tutto calza a pennello, è fatto su di te!
Trovato: mi serve un sarto!
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